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martedì 17 giugno 2014

Telefilm che ricordo solo io!

Si lo so! E da tanto che non aggiorno questa sezione de La bottega delle mie meraviglie ma, non voglio giustificarmi, ma oltre a pensare ai miei problemi di salute mi sono dedicata solo ed esclusivamente ai telefilm. Di film ne ho visti molti, ben troppi per potervene parlare tutti i giorni, ma i telefilm mi hanno sempre accompagnato nella mia adolescenza e ancora tutt'ora non è posso fare a meno. 
Oggi vorrei parlarvi di quelli che mi hanno fatto compagnia da piccolina fino all'età dei primi amori. 

Un telefilm che sempre mi ha incuriosita è Beverly Hills 90210. Un telefilm degli anni '90, fu trasmesso da Italia 1 in prima serata (allora la prima serata era alle 20:30 precisa). Dovevo avere 9 o 10 anni, e tutti gli amichetti delle elementari ne parlavano con entusiasmo. Io, non potendolo vedere perché i miei genitori volevano guardare altro, rimanevo estasiata dai commenti del giorno dopo. Ma, come ho annunciato in un altro post in un'altra voce, ho sempre avuto spirito di sopravvivenza con i miei compagni, così, proprio ascoltando loro, sono venuta a conoscenza delle vicende della famiglia Walsh. Non lo avevo mai visto, ma conoscevo volti e nomi e la trama, molto in generale della famiglia dei gemelli Brenda (Shannen Doherty) e Brandon (Jason Priestley) che, trasferiti nella calda e solare California dal freddo e la neve del Minnesota, vivono nuovi amori e nuove amicizie. Finalmente (non chiamatemi infantile) dopo tanti anni ho la possibilità di guardarlo e togliermi ogni curiosità. Non è un telefilm che archivierei, anzi lo eliminerò dalla mia memoria di massa dopo aver visto tutte le stagioni, ma lo apprezzo perché fa parte di un pezzo della mia vita e volevo togliermi la fissa. Seguo molte altre Serie Tv, ma questa rimarrà solo e sempre un telefilm della mia adolescenza. 
Un altro telefilm che ricordo aver visto da bambina (e qui ho visto tutte le puntate) era Super Vicky. Non so se qualcuno se ne ricorda, ma ogni volta che penso a lei penso alle calde colazioni estive.  Questa serie Tv la guardavo insieme ai miei fratelli da piccolina. Facevamo colazione con torta al limone e latte fresco e noi la guardavamo con gioia. Aspettavamo con ansia il mattino dopo per poter vedere le vicende del robottino costruito da papà Lawson adottato dalla famiglia. Un telefilm tipico della metà degli anni ’80 con le risatine sottofondo e gli applausi fine episodio. Un po’ come I Jefferson e I Robinson dove ve ne ho parlato mesi fa  sempre in questa sezione.
Atri cimeli della mia infanzia sono Primi Baci, Helen e i suoi amici e ahimè un telefilm che non ricordo il titolo, sempre francese (era l’era dei telefilm francesi nel pomeriggio di Italia 1 degli anni ’90) ma che parlava di una ragazza che viveva in una casa dove lavorava come baby sitter e aveva il dono di ascoltare il pensiero altrui… Ahimè ne ho dimenticato il titolo.

Primi baci è una serie televisiva mandata in onda nel pomeridiano di Italia 1 e Hellen e i suoi amici era il suo spin-off. Era una specie di Beverly Hills 90210 alla francese perché parlava di storie di ragazzi parigini, dei suoi amori e delle loro avventure a scuola.
Ma,  per la serie quando mi metto in testa qualcosa ecco che quel qualcosa rimane a girare per giorni, settimane, talvolta anche mesi e addirittura anni.
Stamattina mi sono svegliata con questa fissa in mente... Alla fine, parlandovi di questi miei tempi antichi e telefilm estivi mi sono ricordata che vedevo questi telefilm al ritorno da mare mentre mi facevo gli impacchi di patata per idratare la pelle dalle scottature del sole.

 Hellen e i suoi amici è stato il telefilm che mi ha lasciato in sospeso da quando avevo 13 anni e ancora tutt’ora, che ne ho 32, non so il finale e con questo turuturu nella testa non posso  vivere a lungo. Ho sempre fatto una ricerca accurata, con titoli e sottotitoli, trame e sotto trame, giungo alla conclusione  che questo telefilm me lo sono sognato, oppure non esiste! Invece no, era reale ma purtroppo ho scoperto che Italia 1 non ha lasciato in sospeso solo me ma tutti quanti. Questa sitcom mette al centro le avventure sentimentali di un piccolo gruppo di tre ragazze (Hélène, Johanna e Catherine, poi sostituita da Laly). Compagne di stanza, che durante l'università a Parigi incontrano 3 ragazzi musicisti (Nicolas, Christian e Étienne, poi sostituito da Sébastien). Ben presto si sono formate tre coppie (Hélène e Nicolas, Johanna e Christian - detto "Cri Cri adorato" - e Catherine e Étienne), alle quali si aggiungerà quella formata da Bénédicte e Josè, protagoniste di tanti divertenti storie, tra gli alti e bassi tipici delle relazioni giovanili. L'idea della realizzazione di questa sitcom venne al produttore notando il successo ottenuto dal personaggio di Hélène Girard nelle serie originaria Primi baci, ma, nonostante, in Francia, il personaggio di Hélène divenne protagonista di un vero e proprio fenomeno di massa, la sitcom Hélène e i suoi amici non ebbe, in Italia, lo stesso successo riscosso nel paese di origine; gli italiani, infatti, hanno sempre preferito Primi baci. Sono stati girati, in tutto, 280 episodi, alcuni dei quali, per problemi di censura, sono rimasti a lungo inediti anche in Francia (gli episodi in cui Hélène viene drogata inconsapevolmente - episodi 228-233 o quelli conclusivi della serie - episodi 279-280 - durante i quali il personaggio di Taxi è vittima di un tentativo di stupro di gruppo e i ragazzi decidono di vendicarla organizzando il pestaggio dei colpevoli).
Si vede che ho usato wikipedia, vero?
Sono arrivata all’episodio che uno degli amici di Hellen  si drogava, soccorso e usato sessualmente da una ragazza odiosa lo aveva buttato nel bidone dell’immondizia… poi… buio totale! Sapevo che era la penultima puntata… e l’ultima?
Purtroppo non saprò mai come è andato a finire...in Italia saranno arrivate una cinquantina di puntate su 280, inizialmente trasmesse da Italia 1 perché non ebbero successo.
 Ma se qualcuno oltre a me ricorda qualcosa, questo è il momento di parlare e di aprire il cassetto della memoria perché davvero, non so che darei per sapere se alla fine schiatta!  

martedì 25 marzo 2014

Tremate Tremate le Streghe son tornate

 
Ne hanno fatto di strada le streghe da quando il popolo le tacciava di ogni male del mondo e si liberava di loro gettandole nelle fiamme dell’Inferno, letteralmente. Almeno in tv è un fiorire di serie incentrate su questa antica creatura dotata di poteri occulti. Non accadeva in modo così dirompente da quando le sorelle Halliwell salutarono il pubblico di Streghe. Dopo qualche tentativo poco riuscito (tra cui The Secret Circle), ora le streghe sono una presenza rilevante in serie apprezzate quali The Vampire Diaries e lo spin-off The Originals, American Horror Story e Sleepy Hollow. La tv le ama così tanto che CBS si è lanciata nell’impresa coraggiosa (e frettolosa?) di riportare in onda le Halliwell, sotto altre fattezze. Una iniziativa per alcuni (incluse le protagoniste della versione originale) discutibile, sebbene Lifetime ci aveva già pensato con Le streghe dell’East End (Witches of East End), neanche a dirlo suo ultimo successo incentrato su un gruppo di donne dedite all’esercizio della stregoneria. La serie, che negli Stati Uniti sta per completare il suo primo ciclo di 10 episodi, arriva ora in Italia, ogni martedì alle ore 21:55 su FoxLife. La sceneggiatura, dettaglio non trascurabile, porta la firma di Maggie Friedman, conosciuta in tv per aver creato un’altra serie strego-centrica, Eastwick di ABC.
Ciò che accomuna Streghe e Le streghe dell’East End non è tanto la storia ma la struttura. Le protagoniste sono anche questa volta un gruppo di giovani donne legate da un rapporto di parentela e affiancate da presenze maschili che, come loro, non passano inosservate. Joanna Beauchamp (interpretata dall’attrice di Mad Men Julia Ormond) è una mamma single di Long Island. Uno spirito libero che ha tenuto le sue due figlie adulte Freya e Ingrid (Jenna Dewan-Tatum di American Horror Story: Asylum e Rachel Boston di In Plain Sight, rispettivamente), una barista con un atteggiamento sopra le righe e una timida bibliotecaria, all’oscuro di un sorprendente segreto: tutte le donne della loro famiglia sono streghe immortali. La verità viene forzatamente allo scoperto quando Freya, impegnatasi di recente con l’uomo dei suoi sogni, il ricco playboy Dash Gardiner (Eric Winter, Brothers & Sisters), si sente inspiegabilmente attratta dal fratello di quest’ultimo, l’enigmatico e tormentato Killian (Daniel DiTomasso), innescando una serie di eventi bizzarri cui è difficile dare una spiegazione. Nel frattempo, Wendy (Mädchen Amick, Twin Peaks), la sorella estraniata di Joanna che ha fatto innamorare perdutamente il galante e dolcemente timido Leo Wingate (Freddie Prinze Jr.), si presenta in città con un avvertimento che potrebbe cambiare il destino delle donne Beauchamp per sempre. Un monito legato a un micidiale e antico nemico che Freya e Ingrid, sotto la guida di Joanna e Wendy, devono contrastare, non prima di aver riconosciuto il loro vero potenziale.
Le streghe dell’East End trae ispirazione dal romanzo omonimo di Melissa de la Cruz, accolto nel 2011 con critiche positive. Quando la scorsa estate Friedman ha presentato la sua nuova creatura ai giornalisti della Television Critics Association, ha detto che a renderla diversa dalle altre serie incentrate sulle streghe è il suo approccio molto family. Poi, parlando delle simmetrie tra la serie e il romanzo, la sceneggiatrice e produttrice esecutiva ha spiegato: “E’ un po’ diversa. Il personaggio di Wendy è totalmente nuovo. Personalmente lo adoro. Lei è quella zia fuori di testa che ognuno di noi ha o avrebbe voluto avere. Un’altra differenza con il libro è che all’inizio le ragazze non sanno cosa sono”. “Ognuna ha il proprio dono e la propria maledizione”, ha aggiunto riferendosi all’immortalità di Joanna e alla breve aspettativa di vita delle sue figlie. Infatti, a causa di un anatema, Freya e Ingrid moriranno prima di compiere trent’anni, per rinascere subito dopo. Le cose pericolose che potrebbero succedere loro se lo venissero a scoprire ha preoccupato Joanna per anni e continua a farlo tuttora, mentre Wendy la pensa in modo contrario e spinge affinché le nipoti abbraccino il loro destino.
Il fatto che le sorelle Beauchamp più adulte siano essenzialmente immortali è anche un pretesto per raccontare momenti di epoche diverse. E questo ci fa capire che, narrativamente, Le streghe dell’East End ha ereditato poco altro dalle serie sue simili che l’hanno preceduta. Spiega infatti Friedman: “In Streghe c’era questa specie di mostro della settimana, mentre la nostra è una storia in divenire. Nel primo episodio incontriamo un mutaforma che assomiglia a Joanna. Non è chiaro chi sia quella persona. Spetta alla storia scoprirlo e capire cosa tutto questo abbia a che fare con i Beauchamp”. La serie, seguita ogni settimana da 3 milioni di spettatori negli Stati Uniti, gode comprensibilmente della stima del network, il qualche ha dato di recente l’okay alla produzione di una seconda stagione un po’ più lunga della prima – 13 episodi. E questo è un bene, perché, come molte serie via cavo le quali attirano subito l’attenzione per il loro approccio selvaggio, in realtà è sul lungo periodo che si fa apprezzare maggiormente. Attendere l’arrivo di Prinze nel quarto episodio è il minimo. E se non ci avete già pensato: sì, lui è il marito di quella Sarah Michelle Gellar che per sette stagioni condivise lo schermo con una delle streghe più amate di sempre, la Willow di Buffy.
Tratto dal blog Coming Soon.it

mercoledì 5 marzo 2014

Su la grande bellezza

Pur odiando la televisione, ieri sera mi sono accomodata sul divano e l'ho accesa, premendo il tasto del telecomando; preciso perché spesso ho desiderato una latta di benzina.
Ho visto il film. Credo sia superfluo dire quale.
E' felliniano e visionario, cromatico e antipatico, carnevalesco, e qui siamo ancora in tema, sebbene oggi cominci la Quaresima, eppure armonico. L'armonia che sposa maschere e persone che sempre maschere sono. Di una grande città puttana che ha affidato le chiavi a San Pietro. Di profano e di sacro. Del futuro che insegue un sorriso in un labirinto. Di un circo scintillante e maledetto.
E poi Servillo, e piace pure a me come a te Angie, faccia da schiaffi e piglio da poeta, mi ha incantata. Tanti personaggi femminili, diversi perfino nelle dimensioni. E Roma, nonostante Ignazio, come dice Giancarlo, è lo scenario più bello, storico, e invidiato dai signori della guerra che distribuiscono Oscar.
Sia lodato San Gennaro in mutande e con un pallone tra i piedi!

Di Carla Marcone
 
 
 


La Grande Bellezza

Tutti felici dell'Oscar per La Grande Bellezza, ma credo che gli italiani siano stati delusi dal film. Forse non abbiamo capito bene il film, o la trama o l'arte che si nasconde fra le scene di Roma... o forse è proprio quello che vuol descrivere questo film: "la bellezza di Roma". Vedere belle inquadratura dal "Fontanone", il Gianicolo o lo stesso attore, Tony Servillo, che cammina fra le antica "mura romane" ci ricorda la nostra storia, la nostra arte e la nostra Grande Bellezza.
Non vorrei scrivere altro su questo film perché penso che i social network, da facebook, twitter e altro, stanno spiazzando a zero il regista, l'attore e il produttore, ed io non so cosa dire. Sono stata delusa, questo è vero, perché mi aspettavo di più, di vedere un vero capolavoro. Forse è proprio Roma che ha fatto vincere l'Oscar al film, la vera bellezza italiana, come Verona, Firenze, Milano... Non so che dire... è la prima volta che in un post non so che dire... e lascio dire agli altri!!!